L’aspetto più conosciuto ed attuale del cambiamento climatico a mare è costituito dall’aumento delle temperature superficiali del mare sia per il minimo invernale che per i valori massimi estivi. In particolare durante estati particolarmente calde si possono verificare fenomeni di “onde di calore” che trasferiscono cioè energia termica in profondità provocando un riscaldamento dello strato d’acqua molto al di sotto del termoclino stagionale estivo normale per le nostre zone (15-20 m). Tali onde di calore tardo estive possono provocare fenomeni di mortalità di massa di alcuni organismi che hanno bassi limiti di tolleranza al riscaldamento e che vivono infatti al di sotto del termoclino, quali ed esempio le grandi gorgonie gialle, bianche o rosse, o il corallo rosso. Tuttavia anche altre specie possono essere coinvolte in tali fenomeni di degrado dei tessuti, quali madrepore, spugne, briozoi e la stessa Posidonia oceanica. Tuttavia mortalità massive di organismi del benthos posso accadere anche a seguito di epidemie dovute ad agenti patogeni, come è stato documentato per i ricci o la moria di Pinna nobilis attualmente in corso in Mediterraneo. E’ importante documentare tali fenomeni perché molte delle specie coinvolte sono organismi iconici per la fruizione della subacquea ricreativa e perché rappresentano anche specie ingegnere, che costituiscono cioè l’habitat per altre specie. Lungo le coste dell’AMP del Regno di Nettuno sono stati ad oggi documentati 5 fenomeni di mortalità di massa di vari organismi, soprattutto gorgonie, che si sono verificate tra il 2002 ed il 2009 (vedi Gambi 2014a … ).
Gorgonie gialle della specie Eunicella cavolinii morte a seguito dell’onda di calore verificatasi nelle acque dell’AMP del Regno di Nettuno in tarda estate del 2003 (vedi Gambi 2014a)
Gorgonie rosse della specie Paramuricea clavata morte a seguito dell’onda di calore verificatasi nelle acque dell’AMP del Regno di Nettuno in tarda estate del 2003 (vedi Gambi 2014a)
6 novembre 2017, Sig. Pietro Sorvino (ANS Diving di Ischia) segnala eventi di mortalità di gorgonie gialle e bianche, Eunicella cavolinii ed Eunicella singularis, rispettivamente, presso le Formiche di Vivara, la Secca del Bell’Ommo ed anche la parete di S. Angelo di Ischia, tra 14 e 24 m di profondità, e rilevati a fine ottobre 2017. L'ESPERTO RISPONDE --->
24 novembre 2017, Sig. Bruno Iacono (Blu Diving Club, Barano)
segnala eventi di mortalità di Pinna nobilis in una vasta area tra Punta Vico e Punta del Bordo e fino a circa 15 m di profondità, mortalità massiva (anche il 100% degli individui
incontrati) che è stata notata già dall’inverno 2016.
5 dicembre 2017, Sig. Bruno Iacono (Blu Diving Club, Barano)
segnala ulteriori valve morte di Pinna nobilis, inserendo anche un video a documentazione, davanti alla spiaggia di S. Pietro lungo il tracciato del gasdotto (40°44',932N -
13°56',796E,) a 6 m di profondità.
L'ESPERTO RISPONDE--->
2 dicembre 2017, Dr Luca Tiberti (Associazione NEMO, S. Angelo)
Segnala, documentando con un video, mortalità di numerosi esemplari del bivalve Pinna nobilis nella zona a nord del Castello Aragonese a 2 m di profondità.
2 dicembre 2017, Dr Luca Tiberti (Associazione NEMO, S. Angelo) segnala fenomeni di mortalità del madreporario arancione Astroides calycularis nella
parte di S. Angelo a 3 m di profondità, rilevati a luglio del 2017
L'ESPERTO RISPONDE --->
6 gennaio 2018 la Dr.ssa Alessandra Benini
Segnala mortalità di Pinna nobilis nella zona degli scavi del porto di Aenaria , nella baia di Cartaromana, a luglio 2017, a 5-7 m di profondità, e rileva comunque anche la presenza di alcune Pinna nobilis vive (Foto)
12 gennaio 2018 Dr. Luca Tiberti (Ass. NEMO, S. Angelo) Segnala mortalità (colonie sbiancate) di molti esemplari della madrepora a cuscino (Cladocora caespitosa) fotografati tra agosto e settembre 2017 a S. Angelo a circa 5 m di profondità.