I fenomeni di mortalità massiccia di Pinna nobilis, che rappresenta il bivalve più grande che abbiamo in Mediterraneo e protetto dalla convenzione di
Barcellona (1995), segnalati da più persone, rappresentano invece un altro fenomeno, non direttamente collegato con il riscaldamento dell’acqua e le anomalie termiche tardo estive.
Le prime segnalazioni di mortalità massiccia di Pinna nobilis sono state rilevate dai biologi marini spagnoli, già nell’autunno del 2016, e lungo una vasta
area del sud della Spagna, coste dell’Andalusia e fino alle Baleari (S.O. S. Pinna, 2017). Il grido di allarme dei biologi spagnoli testimonia un
evento massimo di mortalità mai rilevato prima per questa specie, e di cui è stata subito individuata la causa nell’attacco da parte di un microrganismo parassita patogeno (Haplosporidium
sp.), individuato nei tessuti ma ancora non classificato in modo appropriato (Darriba, 2017). Questo tipo di batteri patogeni sono conosciuti per la loro capacità di infettare
numerose specie di molluschi bivalvi tra cui anche le ostriche, sia eduli che perlifere.