Gli attrezzi da pesca tradizionali che vengono incautamente persi, abbandonati o si incagliano sul fondo sono numerosi e di vario tipo, soprattutto in una zona urbanizzata come l’AMP del Regno di Nettuno, dove numerosi sono i pescatori professionali ma anche quelli sportivi. I principali attrezzi da pesca documentati sui fondali sono rappresentati da reti da posta e nasse, lenze e palangari di varia lunghezza ed estensione. L’azione di questi attrezzi “fantasma” è molteplice e complessa in quanto alcuni di questi continuano a catturare organismi, altri ricoprono il fondale soffocando e distruggendo quanto incontrano, mentre in molti casi provocano traumi meccanici, fino alla estirpazione vera e propria, di numerosi organismi sessili quali gorgonie, alghe calcaree, coralli e spugne. Scopo di tali segnalazioni è quello di poter individuare quanto prima tali tipo di attrezzi e poter coordinare azioni mirate ad una loro rimozione adeguata ed efficace al fine di limitare al massimo il loro impatto sull’ecosistema marino.
Rete da posta abbandonata e che ricopre la parete di Punta Pizzaco