In questo ambito rientra una serie di azioni/fenomeni che sono vietati o limitati in certe aree dell’AMP in base alla zonizzazione corrente, ma anche azioni che sono illegali in base alla legislazione dell’ambiente marino a prescindere dalla particolare condizione giuridica dell’area marina protetta. Ci si riferisce ad azioni di pesca con mezzi illegali (es. esplosivi, pesca sportiva con le bombole), o che avvengono in aree soggette a vincoli particolari (es. B1 no take); a versamenti abusivi di inquinanti o a smaltimento di rifiuti solidi all’interno delle acque. Ma rientra in questa complessa categoria anche la violazione del codice di navigazione riguardo alla velocità dei mezzi in certe aree (es. area D di protezione dei cetacei) ed al transito troppo vicino alle coste, soprattutto in prossimità delle aree A e B1 dell’AMP.
Microcosmus sulcatus, detto “limone di mare” o “carnummola”, la cui pesca illegale provoca gravi danni al substrato su cui cresce.